Nel 2008 ArtSystem ha ideato il Progetto Culturale dedicato all’oreficeria veneziana in occasione del Cinquecentenario della riedificazione della chiesa di San Salvador.
Le carte d’archivio documentano, nel corso dei secoli, numerose attività di artigiani e commercianti tra le quali spiccano quelle degli orafi, concentrati prevalentemente a Rialto, ma attivi anche lungo l’asse delle Mercerie e verso il ponte del Lovo. Proprio nella chiesa di San Salvador l’Arte degli Oresi, nel Duecento, aveva il suo altare per venerare il patrono della compagnia, Sant’Antonio Abate. Al ruolo di protettore di questa corporazione Venezia non ha mai rinunciato anche quando il culto del Santo francese Eligio aveva preso il sopravvento in gran parte d’Europa.
Quando l’unità e la pari dignità delle arti non era stata infranta dall’esigenza di distinguere quelle “liberali” dalle “manuali” e di separare l’ attività dell’artista da quella dell’artigiano era naturale considerare un’ opera architettonica o scultorea nello stesso modo in cui veniva apprezzato un manufatto d’arte orafa, vetraria o lignea. A distanza di secoli, forse questo pregiudizio è ancora inconsciamente radicato nella nostra cultura senza rendersi conto che, da sempre, ad un calice o a un reliquiario è stato affidato un messaggio della medesima importanza narrativa, compositiva e iconografica espresso attraverso un complesso architettonico, scultoreo o pittorico.
Basti pensare alle botteghe rinascimentali per scoprire che i più grandi nomi della storia dell’arte erano ideatori ed artefici indistintamente di dipinti, sculture o oggetti di oreficeria, da Antonio del Pollaiolo a Jacopo Sansovino.
Le opere di oreficeria nel Tesoro della chiesa di San Salvador consentono di percorrere le tappe dell’evoluzione artistica veneziana attraverso un linguaggio, forse meno immediato rispetto a quello delle arti monumentali, ma finalizzato alle stesse esigenze espressive e dal fascino indiscusso per la preziosità intrinseca dei suoi materiali.
Un’occasione per incontrare e riscoprire tecniche, tipologie e risorse espressive di un “arte nascosta” che svelerà, in un’ iniziativa unica, il suo linguaggio più autentico e più alto, legandosi al presente e a quanti ancora oggi perpetuano quell’abilità e quel gusto nel tempo.